archivio

Archivio mensile:aprile 2022

Stavolta non lo dico io, ma lo dice lui: Carlo Rovelli, fisico, scienziato di chiara fama, che anni fa ci ha dato l’opportunità di accedere al pensiero scientifico grazie a due piccoli libri divulgativi (Sette brevi lezioni sulla fisica, e L’ordine del tempo, entrambi Adelphi). In una lunga intervista al quotidiano Domani (24/4/2022), Rovelli ci dice come il disarmo e non il riarmo siano gli obiettivi dell’umanità, e come questi obiettivi non siano utopistici, ma realistici.

Gli scienziati sono abituati a pensare in termini di collaborazione globale. Non esistono risultati concreti e di grande successo senza una stretta cooperazione, senza l’inclusione di tanti approcci a un unico problema da affrontare – pensiamo alla non ancora conclusa pandemia – senza lo scambio di conoscenze ed esperienze, senza la fiducia reciproca e l’affidamento all’altro.

A quanto pare, si parte da un dato reale, non da un’ideale: il disarmo nucleare promosso dal trattato russo-americano siglato nel 1987 da Ronald Reagan (non certo un pacifista) e Mikhail Gorbaciov (idem), risultato di decenni di impegno da parte di scienziati europei, americani e russi.

“Le armi servono anzitutto a chi le produce” afferma Rovelli “E circolano per l’enorme quantità di benefici che la politica trae dall’industria bellica che non è produttiva e i cui numeri relativi al riflesso sull’economia sono risibili.”

Concordo, ma se lo dico io, sono solo una trascurabile narratrice di fiabe.