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Archivio mensile:agosto 2022

Domani è Ferragosto, la festa estiva di noi italiani quest’anno abbattuti da un caldo infernale. Un tempo che qui in Finlandia, dove sono da fine luglio, è dall’inizio di agosto splendido, soleggiato, caldo, con un cielo quasi sempre senza nuvole. Sarà probabilmente l’Italia di domani, forse per questo i nordici stanno costruendo un patrimonio architettonico che in futuro sarà l’attrazione come ora lo sono le nostre piazze, le nostre città.

Cento milioni è costata la Biblioteca Oodi di Helsinki, una struttura immensa, innovativa, multifunzionale, ma fruibile nella massima libertà, dove si può venire a passare il tempo in tanti modi: studiare e lavorare, ma anche mangiare, passeggiare, giocare con i bambini, giocare alla PlayStation, suonare la chitarra (presa in prestito qui), girare un video, registrare, fare una festa, cucire, ricamare, stirare, stampare foto, cucinare, tenere una lezione, una conferenza, guardare un film, sentire un concerto… Forse si fa prima a dire quel che lo spazio non è in grado di offrire: per esempio una mostra con quadri perché non ci sono abbastanza pareti, ma un’installazione sì.

Iniziata nel 2015 su progetto degli architetti ALA che avevano vinto il concorso pubblico internazionale, la biblioteca è stata inaugurata nel 2018 ed è senz’altro una struttura speciale, come lo fu il Beaubourg negli anni ‘70 dello scorso secolo. Non è nemmeno la biblioteca centrale di Helsinki, ma una delle biblioteche della rete cittadina: l’amministrazione resta in quella centrale, questa è più un polo per i giovani, per le famiglie, per il tempo libero, senza però dimenticare che la biblioteca nasce dal libro e dalla letteratura, non a caso si chiama Oodi, cioè ode, termine che deriva da latino (e dal greco oide) e che si pronuncia nello stesso modo in molte lingue.

Non c’è dubbio che in un paese di pochi milioni di abitanti le strutture pubbliche di tale vastità, le biblioteche (in tutto il paese sono bellissime), le università, le scuole, sono luoghi non solo di aggregazione sociale, di formazione e di scambio, ma anche di attrazione di gente che proviene da altri paesi, come gli studenti europei che qui possono studiare gratis, in campus che noi neanche ci sogniamo, come le persone interessate alla contemporaneità, e alla realizzazione concreta di progetti che sanno coniugare razionalità a immaginazione, per trarne ispirazione.

Inutile fare confronti, l’Italia possiede altro: un patrimonio artistico ineguagliabile, da conservare e tutelare, ma può prendere ispirazione dall’investimento e dall’alta tecnologia al servizio della cultura e della cittadinanza, dalla libertà e dalla fruizione pubblica, dalla visione e dalla relativa brevità con cui sono realizzate opere pubbliche, dai concorsi trasparenti, internazionali, vinti dai migliori progetti, dai servizi eccellenti. A questo si può ben aspirare e si può pretendere, per evidenziare le forze migliori, creare lavoro, valorizzare tutte le nostre specificità, essere davvero il museo del mondo, e nutrirlo di bellezza.