E non ci sarebbe nemmeno da scomodare il grande Battiato per saperlo! Nella vita e nel romanzo, il tempo cambia tutto ed è quello di cui voglio parlare oggi, suggerendo qualche esercizio di tempi verbali in modo divertente e cioè attraverso il racconto:
Il termine tecnico è ANACRONIA. Quando si racconta, difficile che si vada proprio tutto a diritto, Invece ci sono sempre incisi (tra parentesi, devo dire che è successo…), digressioni, anticipazioni. Parlando lo facciamo spesso, ma quando scriviamo ci sembra disordinato e si tende a raccontare gli avvenimenti secondo una progressione cronologica. Però, per restituire un effetto di tensione narrativa, è meglio collocare le vicende seguendo le varie tecniche del flashback (Analessi) o del flashforward (prolessi)
E fin qui, ormai il thriller ci ha abituati a iniziare col morto e poi ripercorrere all’indietro gli avvenimenti, e anche l’avventura funziona così, e un po’ tutti i racconti oggi, per catturarci dentro la storia. Però bisogna saper usare bene i tempi verbali: per esempio, se si comincia con il passato remoto, il flasback non può essere raccontato attraverso l’uso dello stesso tempo, bisogna che adotti il trapassato prossimo e remoto, quei verbi dal nome agghiacciante che verrebbe voglia di non usare mail! Vogliamo provare?